Nur 2019, La Distesa - Calendario dell'Avvento, giorno 20
Natale è sempre più vicino, e per affrontare serenamente la domenica il nostro Calendario dell'Avvento propone un amico marchigiano che è un po' un'istituzione: siamo a Cupramontana, da Corrado Dottori...

Le Marche, Cupramontana, Corrado: il vino come espressione
Torniamo nel territorio delle Marche, dopo l'escursione di qualche giorno fa nella zona di Offida (con Aurora), e questa volta saliamo un po' più a nord, a Cupramontana.
Cupramontana è un piccolo comune nell'entroterra di Ancona, e ricade nel territorio delle colline di Jesi - di cui è ben famosa la DOC Verdicchio dei Castelli di Jesi, per esempio.
Qui, in un territorio prettamente collinare e di fatto lontano dal mare (son circa 35km per arrivare ad Ancona), sorge la proprietà di Corrado Dottori, l'Azienda Agricola La Distesa.

Non è molto facile parlare di Corrado Dottori, tanto si è detto e scritto - nonché filmato! Ma per noi è semplicemente un amico, lo conosciamo ormai dal lontano 2002, perciò diremo altrettanto semplicemente la nostra. In particolare, ci sono alcuni aspetti peculiari della sua vita e filosofia, forse nemmeno così importanti, ma che per noi sono fonte di stima.
La storia dei terreni di proprietà di Corrado Dottori parte lontano, dal nonno e dagli anni 20 del 1900. Ma la storia vera, quella recente dell'attività agricola, è invece molto più recente e risale solo agli ultimi 20 anni. Corrado, classe 1972, non nasce direttamente in vigna, pur possedendo i suddetti terreni: è una storia diversa, che passa per Milano, il liceo classico, gli studi universitari in Economia in Bocconi, e una carriera lavorativa iniziata in ambito bancario. E successivamente il colpo di testa, la svolta, decisa con la moglie Valeria Bochi nel 1999: lasciare quella vita, le strade di Milano, gli uffici per cercare una nuova armonia, un nuovo mondo in cui poter crescere e risplendere veramente come persone.

Così nel 2000 Corrado Dottori torna a Cupramontana, e a partire dai vecchi possedimenti fonda la nuova realtà de La Distesa. Con un obiettivo ben preciso, e cioè quello di creare un ecosistema sostenibile nel quale inserirsi, senza distruggere ma creando nuova vita, in armonia con la natura stessa. Assecondare la natura, per trarne ogni giorno, in ogni annata, il meglio della sua essenza.
Nel 2000 ancora non si parlava granché di vino naturale, e cercare tale definizione non era nemmeno l'obiettivo di chi voleva lavorare in una certa maniera: la definizione era semplicemente una conseguenza, non lo scopo. O perlomeno così è stato, da quel momento, per Corrado.
Coerenza vitivinicola e di filosofia dal 2000 ad oggi
Una scelta di coerenza, prima di tutto. E questa è certamente una delle cose che più ci piace di Corrado e del suo lavoro.
Ricordiamo ancora la prima volta che l'abbiamo incontrato, era una delle prime edizioni della fiera di Fornovo, Vini di Vignaioli: il feeling è stato immediato, e da quel momento i vini de La Distesa sono entrati in pianta stabile nella carta dei vini di Ombre Rosse.
Per Corrado non è mai stata questione di "fare" vino naturale, ma di essere un vignaiolo, un custode della terra e della natura.

Con tutto ciò che ne consegue a livello pratico ovviamente, ci mancherebbe. A partire dalla vigna e dai terreni agricoli (dove vengono coltivate anche olive, foraggi o dove son lasciati boschi incolti), in cui il rispetto delle piante, dei cicli vitali, della vitalità dei terreni, delle pratiche biologiche (certificate) e biodinamiche sono la base. Basi e fondamenta per arrivare in cantina con frutti sani e pronti a essere trasformati in vino seguendo i naturali processi e intervenendo il meno possibile. Fermentazioni spontanee, macerazioni prolungate, assenza di interventismo chimico o fisico di alcun tipo, dosi ridotte al minimo di solforosa. Il tutto per rispettare il territorio, l'annata, il vino e chi lo berrà.
Tutto questo, per Corrado sono le basi di un lavoro etico e coerente con il mestiere del vignaiolo, che va al di là della certificazione. Etica, rispetto e morale prima di tutto.
In questo senso, tocca dirlo, è innegabile che Corrado Dottori sia stato uno dei capostipiti del movimento naturale in Italia, dei vignaioli etici italiani: al tempo stesso, e come ha più volte pubblicamente detto anche lui, ha davvero poco a che fare con una certa frangia di "estremisti" naturali dell'ultima ora, di produttori che vorrebbero semplicemente seguire la moda - finendo per omologare anche un concetto di per sé etico, e di valenza anche politica quale è l'agricoltura.

Il percorso, la luce, il vino
Siamo molto felici di aver condiviso una parte del nostro percorso di vita, come persone e come Enoteca e Ristorante a Parma, lavorando al fianco di Corrado Dottori. Ad oggi, possiamo dire in questo senso che Corrado è una di quelle persone che possiamo definire un vero compagno, di vita e di ideali - non solo di vino e bottiglie.
Ricordiamo un altro passaggio del suo pensiero, per concludere, che reputiamo importante e da condividere il più possibile. Spesso son state mosse invettive e critiche verso le conversioni di grandi aziende (da centinaia di ettari vitati e centinaia di migliaia di bottiglie) a produzioni biologiche e biodinamiche. Con la scusa che snaturassero il concetto di bio, che fossero falsità, che fosse innaturale avere grandi produzioni e attenzione alla natura allo stesso tempo. Corrado, in questo senso, negli ultimi anni si è sempre espresso diversamente. Ben vengano queste conversioni, ben vengano gli sforzi di passare a coltivazioni biologiche o biodinamiche, ben vengano vigne più sane e meno devastate da agenti chimici: sarà sempre tutta terra risparmiata, tutta natura meglio conservata. E questo deve essere l'obiettivo di tutti.
Un pensiero che condividiamo apertamente.
E per concludere, sì, parliamo anche del vino del Calendario dell'Avvento di oggi, il Nur.
Nur in lingua araba significa "luce", e per Corrado questo doveva essere un vino speciale, un incontro culturale, l'unione di più caratteri della viticoltura mediterranea.
In questo vino troviamo infatti 4 vitigni, il Trebbiano, la Malvasia, il Pecorino e il Vermentino. Diversi vitigni, diverse provenienze, stessa fonte: il Mediterraneo.
Un vino che nasce come estremo, così come è la filosofia di Corrado: dopo la vendemmia, la macerazione del mosto a contatto con le bucce è prolungata per circa 2 settimane, mentre la fermentazione avviene in maniera assolutamente spontanea. Nessun additivo viene impiegato, nessuna particolare attività enologica viene effettuata: pura espressività naturale del vino.
Ne deriva un Orange Wine di carattere, che non passa inosservato già dal colore intenso che dal dorato vira verso sfumature aranciate. I vitigni di provenienza giocano una interessante partita sotto il profilo organolettico, lanciando diversi rimandi soprattutto erbacei e vegetali: erba tagliata, sottobosco di primavera, poi note leggermente speziate, effluvi balsamici e una netta sensazione di miele d'acacia. In bocca le sensazioni sono amplificate da un sorso grintoso, con un tannino leggero ma presente e una vena acida e di sapidità che ci lascia ancora più assetati che prima del sorso.
Uno di quei vini da bere, senza pensarci troppo sopra, seduti ad un tavolo di amici fidati.
Vi abbiamo incuriosito? il Nur 2019 di La Distesa di Corrado Dottori è il ventesimo vino del nostro Calendario dell'Avvento, la proposta di 24 bottiglie che abbiamo creato per accompagnarvi verso Natale 2020.
Ci siamo quasi, ma abbiamo ancora qualche chicca da raccontarvi... E in caso vogliate acquistare l'intero pacchetto di vini, è ancora disponibile ad un prezzo speciale, scontato del 15%, a questo link!