Ribelà Bianco 2018, Cantina Ribelà - Calendario dell'Avvento, giorno 8
Nel giorno dell'Immacolata Concezione facciamo un salto in Lazio, nella zona dei Castelli Romani. È l'ottavo giorno del nostro Calendario dell'Avvento, e il vino bianco di Ribelà ci rinfresca l'anima...

Chiara e Daniele, spiriti liberi nel territorio di Frascati
Un incontro fortuito a Vini di Vignaioli, la storica fiera di vini bio e naturali di Fornovo di Taro (Parma), è la scintilla che segna l'inizio di questa storia.
Una fiera a cui siamo particolarmente legati, e che ogni anno (non nel 2020, purtroppo) ci porta a conoscere e rincontrare numerosi amici e vignaioli. Persone verso cui nutriamo profonda stima e di cui godiamo nello stappare e proporre i rispettivi vini. Così succede anche con Chiara e Daniele, i due giovani ragazzi dietro al nome Ribelà, conosciuti e subito adorati proprio a Fornovo.
La Cantina Ribelà si trova in Lazio, nella zona di Frascati all'interno del Parco dei Castelli Romani per l'appunto. Una zona dalla grande storia, soprattutto dal punto di vista umano e antropologico, e dal passato vinicolo anche di una certa importanza proprio per la vicinanza con Roma.
Un territorio oggi dimenticato, se non disprezzato per la presenza di alcuni - pochi - grandi imbottigliatori di dubbia fama.
Eppure si tratta di un territorio di grande fascino e molto interessante sia dal punto di vista geologico, che pedologico (del suolo) e di tradizioni vinicole. Si potrebbe citare per esempio la formazione vulcanica della zona, che ha reso il Parco un luogo meraviglioso e densamente collinare. Le grandi complessità dei suoli, derivanti in parte dai vulcani ma ancora dal ritiro dei mari e dagli effetti dei prosciugamenti dei laghi. Per non parlare della tradizione vinicola laziale, che porta con sé dei retaggi di usi e costumi agronomici curiosi e singolari - al riguardo Daniele, complice anche la formazione da architetto, cita per esempio il sistema di allevamento a "conocchia" (ne parla molto bene anche sul loro sito, davvero curioso).
Vini rispettosi del territorio, delle persone, delle tradizioni
Un'azienda agricola giovane, che comincia la sua esperienza adottando fin da subito un approccio legato al massimo rispetto.
Rispetto delle vigne, acquistate già con età variabili dai 30 ai 60 anni - non giovanissime, e anche per questo da "rispettare" trattandole con rigore a livello agronomico.
Rispetto per il territorio, scegliendo un approccio biologico e biodinamico, rigettando l'utilizzo della chimica di sintesi in vigna e di chimica d'intervento enologico in cantina. Abolite le fermentazioni da lieviti selezionati, le chiarifiche, le filtrazioni. Rientrando, di fatto, nei canoni della corrente del "vino naturale" italiano.
Un vino che, quindi, secondo Daniele e Chiara deve essere sempre lo specchio dell'annata, delle specifiche condizioni di crescita delle piante in quel momento storico e del territorio stesso.
Ribelà Bianco 2018, il vino della mongolfiera
Il Ribelà Bianco nasce dal blend di tre vitigni in parti uguali: Malvasia del Lazio (detta anche Malvasia Puntinata, per via del puntino scuro che porta su tutti i suoi acini), Trebbiano (nelle sue tre varianti coltivate, cioè Giallo, Toscano e Verde) e Bombino bianco (varietà tipica di tutto il mezzogiorno italiano, e oggi riconosciuta soprattutto in Puglia).
Nessuna macerazione, solo fermentazione spontanea e riposo di qualche mese in vasche d'acciaio inox. Pura espressività varietale e del territorio, per un vino bianco di grande bevibilità e freschezza, che gioca tutte le sue carte su una vena di sapidità importante e rotondità organolettica degli aromi - incentrati su rimandi leggeri di frutta e più spiccatamente vegetali e floreali.
La mongolfiera, simbolo di questo vino, ci sembra un messaggio molto bello. Per Daniele e Chiara rappresenta un modo per guardare il mondo da un punto di vista diverso, ma anche un mezzo di trasporto che per spostarsi può solo assecondare le condizioni atmosferiche naturali, senza forzarne le direzioni.
Vi abbiamo incuriosito? Il Ribelà Bianco 2018 è l'ottavo vino del nostro Calendario dell'Avvento, un cammino enoico che ci porterà verso questo strano Natale 2020... con il calice sempre pieno!
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